lunedì 30 novembre 2009

CIELI LETTERARI III EDIZIONE II APPUNTAMENTO – Delia Altavilla "Non ancora"


II Appuntamento della rassegna letteraria Cieli Letterari, giunta alla sua III edizione, a cura della Libreria Mondadori di Alcamo che “si propone – afferma Vito Lanzarone - di far conoscere al pubblico alcamese e non solo, scrittori esordienti e non, la cultura della lettura rivolta a tutti, alla riscoperta del sapore del libro e della carta stampata”.
Il secondo appuntamento dei sette in calendario è domenica, 29 Novembre, alle ore 19.00, presso il Castello dei Conti di Modica, con la palermitana, Delia Altavilla, che presenta “Non ancora” – Edizioni Giraldi. A moderare l’incontro, Franca De Mauro.
Delia Altavilla vive e lavora a Palermo, alcune sue poesie e racconti sono stati pubblicati in riviste e antologie, quali “Parole in corsa”, “Scrivere è viaggiare”, etc; “Non ancora” è la sua prima raccolta di racconti, uscita nel 2007 con cui ha partecipato alla manifestazione “il caro prezzo della differenza” organizzata dall’AIDM; la scrittrice, infatti, è impegnata in attività volte alla realizzazione di politiche di genere per le Pari Opportunità.
“Non ancora”: da un osservatorio astronomico privilegiato, Delia Altavilla osserva le persone e le cose, per farne oggetto delle sue narrazioni. Il suo punto d’osservazione sul mondo, leggendo i suoi racconti, appare quasi un luogo inaccessibile: l’unico dal quale sarebbe possibile, forse che, ai nostri sguardi distratti e svagati, venisse finalmente restituita la sapienza di guardare davvero quello che abbiamo intorno.
I racconti di Delia Altavilla, in questo senso, sembrano piccoli referti di momenti di vita; cronache minime, quotidiane, di stati d’animo, resoconti essenziali di giri di esistenze.
Si legge in uno dei passaggi dei racconti “quella fu un’estate di passaggio. Nell’aria vibravano ancora le urla di un’estate in festa. Nelle strade, nei balconi danzavano tricolori…la calura non dava tregua …”
Dopo questo piccolo assaggio non resta che….. conoscere ed ascoltare personalmente la scrittrice domenica pomeriggio al Castello dei Conti di Modica di Alcamo.

Paola Lombardo

sabato 7 novembre 2009

Trio Clara Wieck la Feltrinelli Libri e Musica


Trio Clara Wieck la Feltrinelli Libri e Musica
via Cavour, 133 - 90133 Palermo PA
Venerdì 10 Luglio 2009 dalle ore 18:00
Appuntamento estivo per gli amanti della musica classica. Il Trio Clara Wieck (Rosanna Safina, pianoforte, Cinzia Vitale, violino, Daniela Santamaura, violoncello), ci propone un programma musicale originale e affascinante: una rara trascrizione del poema sinfonico di Liszt Orphèe e il bellissimo trio di Fauré. Un programma arricchito con letture, intorno alla musica, dell'attrice Letizia Porcaro, dai testi di Andrea Meli e Delia Altavilla

lunedì 15 giugno 2009

Presentazione della raccolta di racconti "Non ancora" domenica 14 giugno 2009


Domenica 14 giugno alle ore 19 all'associazione Acqualiquida (Piazza Zisa 19) presentazione della raccolta di racconti "Non ancora" della scrittrice palermitana Delia Altavilla (Giraldi editore), con prefazione di Matteo Di Gesù. Con l'autrice Carola Susani. Letture di brani a cura di Letizia Porcaro e Maria Teresa De Santis.L'evento organizzato in collaborazione con la libreria Modusvivendi.

Il Gruppo Teatro Totem presenta a Palermo "Pene d'amor trovate"



Il Gruppo Teatro Totem
presenta a Palermo
il 12 giugno alle ore 21.30 al Teatro Ditirammu
in Via Torremuzza,6
il 13 giugno alle ore 21.30 c/o la Scuola di Chitarra Kemonia Spazio Musica
in via Vincenzo Di Marco,3
Pene d'amor trovate
regia di Maria Teresa de Sanctis
traendo spunto dallo studio de "Il maleficio della farfalla" di Garcia Lorca,
una divertente e buffamente tragica farsa sull'amore,
nella quale a dibattersi fra le eterne angosce,
sono non gli umani bensì ... gli insetti!
Si ringrazia per la rinnovata e affettuosa ospitalità il caro Vito Parrinello
quale Direttore Artistico del Teatro Ditirammu, un piccolo tesoro d'arte della nostra città-

venerdì 5 giugno 2009

Concerto del Trio Clara Wieck


A.Gi.Mus. sezione di Palermo
Concerto del Trio Clara Wieck
Rosanna Safina, pianoforte
Cinzia Vitale, violino
Daniela Santamaura, violoncello
Musiche di F. Liszt, G. Fauré e Fragapane
Testi di Andrea Meli e Delia Altavilla
Letizia Porcaro, attrice
Domenica 7 giugno 2009, ore 19.00
Centro culturale Biotos, Via XII Gennaio, 2 - Palermo

giovedì 28 maggio 2009

PUNTI VENDITA a Palermo "Non ancora"


Libreria Modusvivendi Via Sella Quintino, 79
Libreria Kursaal Kalhesa Foro Umberto I
Libreria Novecento Via Siracusa, 7
Libreria Mercurio Piazza S. Giovanni Bosco, 3
Libreria Mercurio Via Sampolo
Edicole via Alessio Di Giovanni
Parco letterario G. Tomasi di Lampedusa vicolo della neve all’Alloro

venerdì 22 maggio 2009

Oratorio Santo Stefano Protomartire 15 maggio 2009 – ore 21.00

Oratorio Santo Stefano Protomartire 15 maggio 2009 – ore 21.00Trio "Clara Wieck"

Rosanna Safina pianoforte
Cinzia Vitale violino
Daniela Santamaura violoncello

Programma
F. Liszt, Orphée – Poème symphonique (trascrit par C. Saint-Saens)
G. Fauré, Trio op.120A.
Fragapane, Osteodes

Testi di
Andrea Meli e Delia Altavilla

Letizia Porcaro, attrice

Osteodes
di Delia Altavilla

Sta per finire il giorno, lento sprofonda negli abissi del mare. Impietoso ha consumato quel che resta della mia pelle rinsecchita dal sale. Le palpebre non si chiudono più, ma gli occhi ormai senza colore immaginano la voce incisa nel nero di queste rocce.
Ci hanno lasciato qui, in balia del dolore, noi carne di nessuno, rose del deserto. Noi che con il fragore delle nostre spade squarciavamo il cielo, tingevamo di rosso la tela del destino.
Invano attendo ristoro dalla notte. Nel buio, sommerso da cataste di ossa alte quanto un uomo, ascolterò nel vento il loro tintinnio. A uno a uno ho visto cadere i miei compagni, avvizziti dal freddo, addentarsi come cani, nutrirsi di fango, mentre il sale ci bruciava la gola. Il loro suono vibra come conchiglie nel torpore di un sonno che solo per me tarda a venire.
Ora più che mai ti cerco mia amata, nel sogno ti cerco, ancora e sempre fra gli spruzzi delle onde, fra l’odore della salsedine. Laggiù nel cortile della nostra casa, giardino di felicità, ubriaco di gelsomino, lavo nell’ houz le mani e il viso prima di venire da te. Finalmente mi giunge il tuo canto: Dio ti ha donata a me! La tua voce risuona, mi chiama; veloce salgo le scale di pietra e raggiungo la nostra stanza. Sei lì in piedi, davanti allo specchio che riflette i tuoi occhi. Mi attendi, morbida nel tuo vestito, mi avvicino, ti scopro la spalla e poggio le labbra sul profumo della pelle. Ora sono tuo, puoi prendermi: eccomi.
*************************
Ispirato dal racconto di Diodoro Siculo (V libro della Bibliotheca historica) che collega il nome Osteodes (Isola delle ossa) alle bianche ossa dei 6.000 mercenari cartaginesi abbandonati a morire sull’isola dal loro comandante, per essersi ammutinati durante una guerra contro i Siracusani nel IV secolo a. C.

mercoledì 8 aprile 2009

L'Accademia dei confusi in "Radicchio e Cipolla" Giornale di Sicilia - la Repubblica del 1 Aprile 2009



L'Accademia dei confusi:
Delia Altavila
Filippo D'Amato
Tommaso Gambino
Monica Gentile
Laura Mancuso
Andrea Meli
Letizia Porcaro
Rosanna Safina

martedì 7 aprile 2009

L'Accademia dei confusi in "Radicchio e Cipolla" 1 Aprile 2009 ai Candelai


La conoscenza scientifica è sempre congetturale e sempre fallibile. Ogni qualvolta una teoria ti sembra essere l’unica possibile, prendilo come un segno che non hai capito né la teoria né il problema che si intendeva risolvere. (Karl Popper)
“Quello che dico io ha senso. Quello che dici tu non ha senso. Quello che dico io ha senso. Ma se tu dici quello che dico io, con parole tue, allora ha pure senso. E siamo pari.” L. P.

Letizia Porcaro, insieme all’Accademia dei Confusi, mette in scena un’ insalata teatrale di radicchio e cipolle, nella ricetta originale andrebbe aggiunta la carne o il pesce, ma viene a mancare per penuria di lavoro e per un “non senso” che determina la vita dei personaggi… c’è un omicidio, forse; una confessione, forse; una Santa e… il pubblico che, se vorrà, si porterà un pezzo dello spettacolo di “Radicchio e cipolla” (né carne e né pesce) . L’Accademia dei confusi è nata in seguito ad alcune lezioni di lettura espressiva che Letizia Porcaro ha tenuto, presso il Parco Letterario ‘Tomasi di Lampedusa’ di Palermo, a giovani scrittori palermitani. Coordinato da Letizia Porcaro il gruppo ha continuato il percorso, sperimentando nuove miscellanee ed interazioni fra lettura ed espressioni teatrali.

Radicchio e cipolla (né carne e né pesce) di Letizia Porcaro
Né carne né pesce, così si dice in riferimento a qualcosa che rimane incerta tra due soluzioni opposte. Ovvero, nel caso di questo spettacolo teatrale, dov’è il “senso”?
E’ difficilissimo oggi mettere in scena uno spettacolo, non ci sono supporti economici sufficienti per pagare gli artisti, per le scenografie, i costumi e quant’altro serve allo scopo. Gli attori di teatro difficilmente riescono a vivere di esso, sono costretti a procacciarsi un altro lavoro e adattarsi a ritagliare spazi di tempo per la loro passione artistica, con grande fatica. Molti artisti non vengono pagati e molti autori spesso mettono in scena spettacoli
semplici, minimalisti, o spettacoli di letture, che potrebbero nascondere mancate possibilità economiche, ma con i quali danno comunque sfogo alla fantasia creativa e alla necessità di esprimersi. Con Radicchio e cipolla (né carne né pesce) siamo in piena sperimentazione teatrale, lo spettacolo passa dalla messa in scena a simulazioni di prove, da interruzioni lasciate all’estro del momento ad errori commessi volutamente, da brani musicali stravolti a irriducibili ossessioni. La precarietà nella quale viviamo, l’incertezza, l’alienazione, l’ansia e la confusione tra il mondo reale e quello virtuale, lo stato di degradazione dell’arte e la mancanza di stabilità lavorativa, la necessità spesso di un avere un supporto psicologico, sono questi ed altri ancora i punti cruciali che, attraverso ardite migrazioni verbali, vengono toccati dall’autrice del testo, non attraverso una ricercata pseudo - analisi sociale, ma con il “non senso”. I testi condurranno il pubblico a cercare un significato, se vorrà,ma probabilmente lo troverà soltanto accettando il non senso dell’opera. La drammaturgia, in questo caso, è soltanto un pretesto per comunicare l’unico oggetto d’interesse per l’autrice: la precarietà del lavoro nel tempo in cui viviamo.
Letizia Porcaro e Rosanna Safina

Si ringrazia l’Associazione gruppo Teatro Totem per aver prodotto lo spettacolo, i Candelai per l’ospitalità e Maria Teresa De Sanctis per la partecipazione.

mercoledì 11 marzo 2009

domenica 22 febbraio 2009

Non ancora - Giraldi Editore


Prefazione
di Matteo Di Gesù

È affatto particolare la specola dalla quale Delia Altavilla osserva le persone e le cose, per poi farne oggetto delle sue narrazioni. Il suo punto d’osservazione sul mondo, leggendo i suoi racconti, appare quasi un luogo privilegiato, inaccessibile: l’unico dal quale sarebbe possibile, forse, che ai nostri sguardi distratti e svagati venisse finalmente restituita la sapienza di guardare davvero quello che abbiamo intorno. Ma è un luogo irraggiungibile, appunto, questo misterioso osservatorio dal quale scrutare i pianeti lontanissimi che orbitano accanto a noi, le costellazioni misteriose di chi ci passa vicino, quantomeno per il nostro vivere consueto. È per questo, d’altra parte, che ci affidiamo ai narratori, per avere da loro, da loro che sanno perché sanno osservare, ogni tanto, notizie dai nostri microcosmi. È questo, del resto, come ci hanno insegnato, lo specifico della letteratura: restituirci alcunché di originario delle cose, delle persone; svelarci qualcosa del loro mistero; o, più semplicemente, richiamarcelo alla mente, questo arcano enigma dello stare al mondo e farci stupire, di nuovo, del suo in conoscibile fascino, proprio quando si manifesta nei tratti dimessi dell’ordinario e del quotidiano.I racconti di Delia Altavilla, in questo senso, sembrano quasi dei piccoli referti di momenti di vita; delle cronache minime, quotidiane, ordinarie, di stati d’animo; ovvero resoconti essenziali di giri di esistenze. Anche quando i suoi personaggi sono gettati dentro la Storia (Quel punto di non ritorno), proiettati su scenari tragici (Piero) non è sulla tragedia, non è sulla Storia che si è posato lo sguardo di Delia Altavilla, quanto piuttosto sulle donne e sugli uomini che per un tratto del loro cammino hanno avuto la sorte di incrociarli: quasi delle istantanee che li colgono sospesi su questi crocicchi del tempo. In effetti, il dramma, la Storia, la politica (Dimentica la storia), nei racconti in cui sono presenti, si accordano con il tono dei testi nei quali è più evidente e marcata la cifra stilistica dell’autrice, questa sorta di suo originale minimalismo mediterraneo: La signora Battiato, Non ancora, I rumori.Così, anche in un racconto di genere (Il mare), l’erotismo è modulato su questo leitmotiv, fino a perdere i suoi connotati specifici e a trasfondersi nel “rumore omogeneo e leggero” della prosa che avvolge i personaggi di questi racconti.

Biografia
Delia Altavilla è nata a Palermo, dove vive e lavora. Alcune sue poesie e racconti sono stati pubblicati in riviste e antologie, quali Parole in corsa (Flaccovio editore, 2005), Scrivere è viaggiare (Full Color Sound edizioni, 2005) Margini (edizioni Letteralmente, marzo 2006), Mezzocielo (luglio 2006). Nel marzo del 2007 con il racconto Non Ancora ha partecipato alla manifestazione “Il Caro prezzo della differenza” organizzata dell'AIDM presso il teatro Dante di Palermo con la partecipazione di Fioretta Mari e Marisa Laurito. Nel giugno del 2008 è uscita la raccolta “Inchiostro invisibile” (La Zisa edizioni, 2008) che contiene suoi racconti e della quale è stata una delle curatrici.
Da anni è impegnata in attività volte alla realizzazione di politiche di genere per le Pari Opportunità.
Non Ancora è la sua prima raccolta di racconti.

Titolo: Non ancora
Autore: Altavilla Delia
Editore: Giraldi
Data di Pubblicazione: 2009
ISBN: 9788861552296
Dettagli: p. 83
Prezzo: € 10.00
Prefazione di Matteo Di Gesù

Quando le parole diventano invisibil la Repubblica - 24 agosto 2008


Terra di nessuno
di Delia Altavilla

A volte la vita sa essere lineare come la corsa di un autobus. L’autobus che tutte le mattine prendo per andare a lavoro. Io i numeri non li vedo, neanche da vicino. Cerco di intuirli, ma c’è sempre il rischio di scambiare l’1 con il 7 o il 3 con l’8. Quando me ne accorgo e devo scendere, perché ho sbagliato, mi assale un senso di impotenza e di rabbia. Succede sempre più spesso. Basterebbe installare un semplice computer con segnalatore acustico. Sono lì, in quell’autobus, tutte le mattine. Volti ancora assonnati, zaini ingombranti, odore di dopobarba e il suono sparato che proviene da un auricolare. Sono proprio io, chiusa nel capotto, mentre cerco di afferrare gli sguardi della gente, veloci come l’autobus nella corsia preferenziale. Ho appena lasciato la notte per incontrare, smarrita davanti alla mia tazza di caffè, la ferita del giorno. Com’è stata materna la notte. Accogliente mi ha preso per mano e trascinato insonne nel buio. Ma il giorno, no. Il giorno mi assale con tutte le sue domande, con la paura di sbagliare, di non riconoscere i volti.
Le bussole, intanto, si aprono e si chiudono in uno spasmo che segue il mio desiderio finalmente di dormire, ora che la luce mi trafigge e vorrei trovare riparo nelle viscere del sonno.
Eccola, la mia fermata. Ho imparato a riconoscerla. Quante cose ho imparato! Attraverso impaurita via Libertà. Le auto corrono, le vedo all’ultimo istante. Chiudo gli occhi e via. Una frenata brusca, lo spostamento dell’aria a pochi centimetri dal mio corpo.
In ufficio non tutti sanno della mia malattia e anche quelli che adesso sanno non hanno capito. E’ un moderno open space, efficiente, monotono come l’arredamento. Le postazioni sono tutte uguali, nessuno sforzo, pannelli azzurri, pieni di polvere, dove gli occhi affondano stanchi. Questa ci marcia, ha trovato la strada per non lavorare. Come fa…In fondo, ci prende in giro. Ha solo degli occhiali più spessi. Per anni ho inserito con diligenza inutili dati in una procedura. E’ stato questo il mio lavoro, poi un giorno, avvilita, sconfitta, ma anche sollevata, ho chiesto di cambiare mansioni. Una visita medica, un responso secco, definitivo, mi ha tolto il vecchio lavoro, ma ancora ne aspetto uno nuovo.
Percorro in silenzio il corridoio che mi separa dalla mia postazione. Un saluto a chi già ha cominciato a lavorare, un cenno stanco di risposta, appendo il cappotto e mi seggo. Accendo il pc e subito si fa buio dentro di me, anche sotto la luce bianca dei neon. Ma, quando il tempo è buono, dai vetri sporchi delle finestre intravedo l’azzurro del cielo. Mi alzo di scatto, prendo le sigarette e corro fuori a fumare. C’è un bel giardino attorno all’ufficio. Piante rare, arbusti alti e un grande prato pieno di vasi fioriti. Accendo la mia sigaretta, lentamente la consumo fra il giallo delle dita e il grigio delle sbarre che circondano l’edificio. Le mie labbra inseguono curve di luce, mentre gli occhi, stropicciati di sonno, boccheggiano. Tutto intorno puzza di uova marce, mi si conficca nei polmoni. E lì la mia sigaretta, si appiccia nelle vene, impregna la pelle. Mi pizzica il naso, starnuti che sventrano il cervello. Un colpo di tosse, ancora una boccata. Schizzi di colore fuggono rapiti dal cielo. La chiamano la malattia dei vecchi la mia. Avevo solo trent’anni quando, del tutto ignara, un oculista, dall’alto della sua onnipotenza, di fronte a un improvviso abbassamento della vista sentenziava: “Signora, lei ancora non lo sa?”. “Cosa?”. “In poco tempo non riuscirà più a leggere ne a guidare”. Io schiantata sulla sedia non ci credevo, ma di certo non sarebbe bastata la mia volontà: “Non ci sono cure. Lei è giovane e imparerà a usare la parte sana della sua retina.” Ho imparato, ho imparato tante cose da allora. A fidarmi dei rumori, a memorizzare gli odori, a lasciare l’immaginazione riempire le cornici ormai vuote. La mia vita invasa da ingranditori, lettori ottici e dalla stessa domanda: perché i miei occhi non rispondono più? Una emorragia lenta, silenziosa che sfibra la carne. Ho conosciuto l’indifferenza di chi mi ha detto devi avere pazienza, la distanza di chi ha avuto paura e la comprensione di chi comunque ha accettato l’angoscia rimanendomi accanto. Mai più i miei occhi scorreranno veloci le righe di un libro. Vivrò giorno dopo giorno la paura di perdermi tra i frammenti delle mie immagini confuse. E’ il destino, il destino di noi che viviamo nella terra di mezzo, nella terra di nessuno, dove tutto rimane incomprensibile, sospeso. In quella linea immaginaria di chi non appartiene.

Totomorfosi a Svicolando la Repubblica — 29 giugno 2008


Una kermesse letteraria tutta «made in Sicily». Domani dalle 19 a mezzanotte nel vicolo della Neve all' Alloro sono previsti reading, esibizioni e accompagnamento musicale per oltre venti testi scelti da Gli Amici di Oblomov di Bice Agnello e Giorgio D' Amato. "Svicolando", mettendo insieme proiezioni di foto, video, autori, libri, artigianato locale e tanto altro ancora, animerà l' intera serata all' insegna della letteratura. I luoghi allestiti per l' occasione saranno due: il Parco Tomasi di Lampedusa e il vicolo della Neve. L' inizio delle letture è previsto per le 19 con alcuni brani frutto dei laboratori degli Amici di Oblomov. Poi si comincia, alle 21 al Parco letterario, con la storia dei cambiamenti ironici del protagonista di "Totomorfosi" di Renato Polizzi, mentre a seguire sarà la volta di Mario Valentini con "In certi quartieri", dove l' occhio del forestiero passa al setaccio Palermo. Nino Vetri ne "Le ultime ore dei miei occhiali" analizzerà la storia del nostro Paese, dal fascismo ai giorni nostri, passando per gli scatenanti anni Settanta. Alle 21,40 si discuterà dell' antologia curata da Delia Altavilla con gli autori di "Inchiostro invisibile" mentre intorno alle 22 sarà la volta dei testi "Cassata a orologeria" e "Santi, folli e animali", discutendone con gli stessi autori Marcello Benfante e Maurizio Padovano. Sandro Dieli, invece, racconterà di "Lillo, Lollo e la malafemmina" ambientato in una Palermo attuale e brulicante di vita mentre Anna Li Vigni parlerà del suo ultimo libro "Da bere agli assetati". Infine, Alessandro Savona, per illustrare il suo romanzo "Etica di un amore impuro", mostrerà un breve video sulla Parigi degli anni Sessanta, in cui è ambientata parte della storia raccontata nel testo. Tra gli appuntamenti è anche prevista una rassegna sulla piccola editoria di qualità, a cura di Fabrizio Piazza. «Di solito - spiega Bice Agnello, presidente de Gli Amici di Oblomov - organizziamo un reading sui testi realizzati durante il laboratorio di scrittura creativa. Quest' anno, invece, abbiamo pensato a qualcosa di diverso. "Svicolando" sarà un punto di incontro tra scrittori ancora in erba, autori, ma anche piccole case editrici siciliane. Insomma una sinergia all' insegna della letteratura dove musica, recitazione, arte e memoria si incontrano tra queste strade per rinascere ancora una volta». Alle 21,30, tra gli incontri che invece si svolgeranno lungo il vicolo, è previsto anche il reading di Marco Pomar e a seguire "Il bar è lì", drammatizzazione di Gualtiero Montini e Vincenzo Giarrusso. Alle 22 il gruppo teatrale I peregrini reciterà un brano tratto da "La seconda volta" di Henry Denker mentre poco dopo Anna Maria Tornabene Burgio con "Poesie su tela" commenterà i quadri di Daniela Longo. Ancora, Giuseppe Alba illustrerà con diapositive di foto d' epoca e scorci inediti il suo ultimo libro "I luoghi della sorgente - La borgata dell' Acquasanta a Palermo". Alle 23,15 sarà la volta di un altro reading a cura di Paolo Maiorana, Floriana Sciortino e Masha Sergio, mentre per concludere, alle 23,30, lo scrittore Matteo Di Gesù coordinerà un incontro su "Scrittori a Palermo.

Presentazione del libro "Inchiostro invisibile", Edizioni La Zisa

Antologia di racconti degli "Amici di Clara": Delia Altavilla, Laura Ardito, Elina Chianetta, Anna Chirco, Giorgio D'Amato, Monica Gentile, Laura Mancuso, Andrea Meli e Liliana Pettinato


Sala conferenze della Camera di commercio di Palermo, ore 16.30
13 giugno 2008

Spettacolo di letture a cura di Letizia Porcaro. Racconti e letture degli "Amici di Clara": Delia Altavilla, Laura Ardito, Elina Chianetta, Anna Maria Chirco, Silvana Cuffaro, Giorgio D'Amato, Monica Gentile, Tommaso Gambino, Laura Mancuso, Andrea Meli, Liliana Pettinato, Rosanna Safina

Parole in corsa 2005